La stella di Absalon illumina gli Europei. E l’Italia si gode l’argento di Eva Lechner

Chies d’Alpago (Belluno), 26 luglio 2015 – Dopo nove anni, il re d’Alpago è ancora lui, Julien Absalon. Il fuoriclasse francese si era imposto nel cross country agli Europei del 2006 andati in scena nella Conca e si è ripetuto domenica 26 luglio. A trentaquattro anni, il transalpino ha dato spettacolo, andando in testa all’inizio e aumentando metro dopo metro il suo vantaggio. Vittoria a braccia spalancate per la stella delle ruote grasse che ha Lamosano ha conquistato il suo terzo europeo consecutivo. Un alloro che va ad aggiungersi alle sei Coppe del mondo, agli ori olimpici di Atene e Pechino e a tanto altro ancora. Spettacolo vero, quello del duro e spettacolare tracciato di Lamosano dove per la gara degli Elite Uomini, sono arrivati davvero in tanti. Pronti via , al giro di lancio fa la voce grossa la Svizzera con Naef, Flueckiger e Giger che transitano in testa al primo passaggio sotto il traguardo. Ma Absalon fa buona guardia e al secondo giro se ne va. La lotta per l’argento la vince la Svizzera che piazza in seconda posizione Lukas Flückiger che è riuscito ad avere la meglio sul tedesco Manuel Fumic. Ottimo settimo posto del neo tricolore Alessandro Tiberi.

REGINA NEFF. La Svizzera si conferma la nazione più forte a questa edizione italiana dei campionati d’Europa di mountain bike cross country. Grazie alla fuoriclasse Jolanda Neff, in mattinata gli elvetici si sono portati a casa la terza medaglia d’oro, prima posizione tra le donne Elite che mancava alle rossocrociate dagli europei del 2010 quando in Israele a vincere ci riuscì la Leumann. Fa festa l’Italia con una brillantissima Eva Lechner. L’altoatesina ha lottato per l’argento con Blaza Klemenic, staccando in maniera decisiva la slovena  nel corso dell ‘ultimo giro.

VIVA ESPANA TRA GLI UNDER – La mattinata di Lamosano si era aperta con la gara riservata agli Under 23. Anche qui fin dal primo giro si è capito subito come sarebbe andata a finire, con lo spagnolo Pablo Rodriguez a impressionate tutti per il proprio ritmo. Oro all’iberico e sesto posto per un grande Gioele Bertolini.

CLASSIFICHE. Cross country Under 23 maschile: 1. Pablo Rodriguez Guede (Spagna) 1h27.18; 2. Grant Ferguson (Gbr) 1h27.38; 3. Jens Schuermans (Belgio) 1h28.10; 6. Gioele Bertolini 1h29.32; 8. Stefano Valdrighi 1h29.52; 23.Denis Fumarola 1h34.53; 34. Nadir Colledani 1h36.56; 41. Lorenzo Samparisi 1h38.44; 43. Mattia Setti 1h40.45.

Cross country Elite donne: 1. Jolanda Neff (Svizzera) 1h118.11; 2. Eva Lechner 1h18.57; 3. Blaza Klemencic (Slovenia) 1h19.14; 17. Serena Calvetti 1h25.36; 27. Anna Oberparleiter 1h28.54; 29.Mara Fumagalli 1h29.28.

Cross country Elite uomini: 1. Daniel Absalon (Francia) 1h33.31; 2. Lukas Flueckiger (Svizzera) 1h34.05; 3. Manuel Fumic (Germania) 1h34.21; 7. Andrea Tiberi 1h35.45; 17. Luca Braidot 1h38.12; 21. Daniele Braidot 1h38.54; 25. Marco Aurelio Fontana 1h39.24; 31.Mirko Tabacchi 1h40.20; 32. Nicholas Pettinà 1h40.20; 41. Andrea Righettini 1h41.25; 42. Cristian Cominelli 1h41.51.

IL BILANCIO AZZURRO – È di 2 argenti e un bronzo il bottino azzurro agli Europei. «C’è qualche rammarico ma complessivamente il bilancio è buono» afferma il ct azzurro Hubert Pallhuber. «Siamo un gruppo sereno e compatto. Possiamo guardare al futuro con ottimismo».

VOCI ED EMOZIONI DEI PROTAGONISTI – Voci ed emozioni dei protagonisti dell’ultima giornata degli Europei. Di chi ha vinto il titolo e di chi è salito sul podio. Ma anche di chi è arrivato più dietro, dando tutto dal primo all’ultimo colpo di pedale.

Il francese Julien Absalon, campione europeo Elite: «Qui avevo vinto l’Europeo nel 2006, all’epoca in cui vincevo tutto. Torno a vincerlo a distanza di nove anni e non posso che essere molto contento. Questo circuito mi piace, il ripido mi piace e poi oggi stavo bene. Questo è un tracciato dove è meglio stare soli e io ho cercato di rimanere solo fin dall’inizio. Ce l’ho fatta anche se non è stato facile perché questa gara è davvero lunga»

Il piemontese Andrea Tiberi,settimo assoluto e primo azzurro tra gli Elite: «Questo settimo posto è il mio miglior risultati agli Europei e di questo certo sono contento. C’è però anche un po’ di rammarico perché in partenza a un atleta davanti a me si è sfilato il pedale e questo mi ha fatto perdere una trentina di secondi. Ho sprecato energie per rientrare comunque alla fine questo piazzamento lo considero molto buono».

Il forestale cadorino Mirko Tabacchi, 31.mo Elite: «Alla prima curva c’è stata una caduta e mi sono trovato al primo passaggio al termine del giro di lancio attorno alla settantesima posizione. La mia gara è stata tutta in recupero e posso definirla discreta. Fantastico invece è stato il pubblico: sulla salita più impegnativa le urla e gli incitamenti dei tifosi sommergevano tutto. Fantastico davvero»

La svizzera Jolanda Neff, campionessa europea Elite: «Sono andata subito in testa, cercando di mantenere un ritmo costante. Ci sono riuscita e oro mi godo questa bella medaglia».

L’altoatesina Eva Lechner,  argento Elite: «Dopo il team relay di giovedì sapevo di stare bene. Sapevo anche che la Neff aveva un altro passo e quindi ho cercato di curare il secondo posto. E’ una bella medaglia d’argento, ottenuta riuscendo a contenere Klemencic».

La slovena Blaza Klemencic, bronzo Elite: «Volevo rifarmi dopo la delusione patita al campionato sloveno (terza ndr). Neff in questa stagione va fortissimo, è irraggiungibile. Io sono arrivata terza e sono contenta. Così come sono contenta della medaglia conquistata in casa da Eva Lechner».

Lo spagnolo Pablo Rodriguez, vincitore Under 23: «Circuito duro e gara dura. Il mio vantaggio è stato sempre minimo. Solo nell’ultimo giro ho cominciato a pensare che la vittoria fosse mia».

Il valtellinese Gioele Bertolini, sesto Under 23 «Gara durissima quella di oggi. E io avevo un po’le gambe dure dopo il team relay. E, dopo la gara a squadre, nella quale la rottura della catena ha privato me e i miei compagni della vittoria, avevo anche tanta voglia di riscatto. Avevo cattiveria agonistica, ho provato a stare davanti, ho perso qualcosina nel secondo e terzo giro ma poi ho recuperato. E alla fine è arrivato un buon sesto posto».

Il toscano Stefano Valdrighi,ottavo Under 23. «Avevo un numero di partenza alto e ce l’ho messa tutta per portarmi avanti. A un certo punto pensavo di poter fare gara parallela a Gioele, in modo da spalleggiarci. Ma nel finale io sono calato e lui è cresciuto. Comunque sono nella top ten. Un buon risultato, ottenuto anche grazie alla tanta gente che lungo il percorso tifava Italia».

IL BILANCIO DEL COMITATO ORGANIZZATORE

Affaticato ma soddisfatto Paolo Zanon, coordinatore del comitato organizzatore. Ha passato il testimone agli svedesi di  Huskvarna, la città nella quale si svolgerà l’Europeo 2016. Con Zanon sul palco, chiamati uno a uno sono saliti anche tutti i responsabili dei diversi settori della complessa macchina organizzativa di Alpago 2015.

«L’applauso tributato è un applauso che va esteso a tutti i 400 volontari che hanno portato il loro contributo all’evento. Un’intera comunità mobilitata non solo per allestire al meglio dal punto di vista tecnico e logistico il Campionato Europeo ma anche per accogliere al meglio gli oltre 600 concorrenti, i loro tecnici e il pubblico» dice Zanon. «E’ stato un lavoro intenso che credo ci abbia premiato. La giornata di oggi, con le gare clou, è stata una sorta di Mondiale: con tantissima gente ad applaudire i big delle gare del pomeriggio. credo che abbiamo indovinato anche la scelta della disputa serale dell’eliminator, con diretta tv: solo il meteo avverso ci ha penalizzato. Per il 2016? Non abbiamo ancora deciso ma credo che tirare il fiato per un anno dopo il grandissimo lavoro di quest’anno non sarebbe male. Di certo, comunque, non ci fermiamo qui».

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